Olio su tela,
cm. 73,5x61
Allievo a Firenze di Anton Domenico Gabbiani e dal 1691 di Ciro Ferri a Roma, Benedetto Luti fece parte della corrente classicista romana tra la fine del Seicento e il Settecento. Autore di grandi pale d'altare e di scene mitologiche, fu anche un ottimo ritrattista, come attestano diversi ritratti di nobili italiani ed europei.
Il nostro ritratto dovrebbe appartenere all'ultima fase della sua attività, dopo l'Autoritratto, 1694, dell'Accademia di San Luca, di tono naturalista, il Ritratto di Antonio Balestra, 1695, degli Uffizi e quello di Maria Camilla Pallavicini, 1700-05, Roma, Galleria Pallavicini. Il dipinto conferma il carattere di gusto europeo della ritrattistica del Luti.