Olio su tavola,
cm. 73x58
Attribuito allo studio del Bronzino, per tradizione orale, questo sobrio Cristo sulla Croce sembra invece da assegnare all'ambiente fiorentino tardo manierista della fine del Cinquecento, nonostante certe asperità formali che potrebbero indurre ad antedatare l'opera. La sobrietà della composizione che sintetizza la storia del Cristo sulla Croce con ai piedi il teschio sul Golgota, rimanda ad una cultura controriformata, mentre il modellato liscio del corpo, con la luce che segna tenuamente i passaggi delle forme, in contrasto con la fisionomia quasi ancora quattrocentesca del volto, indica l'autore come un pittore propendente all'arcaismo, ma già successivo alle innovazioni dei manieristi. Si segnala la cornice originale e coeva del dipinto.
Bibliografia di riferimento
La maniera moderna nell'aretino. Dal Rosso a Santi di Tito, guida alle opere, a cura di Stefano Casciu, Venezia, 1994, Marsilio.