Scultura in pietra arenaria su base in legno,
cm. 53 h. (con base)
Bruno Innocenti, allievo prediletto e successore di Libero Andreotti, dopo la sua morte, alla cattedra di scultura dell'Istituto d'Arte di Firenze, nel 1933 riprende in questa Testa femminile alcune suggestioni della scultura antica; in particolare nella struttura quadrifrontale del volto, si mostra memore degli esempi dell'arte egizia, della quale conservava interesse già dai primi anni del suo lavoro.