Olio su tela,
cm. 65x55
Firma in alto a sinistra: O. Ghiglia.
Esposizioni
Oscar Ghiglia, a cura di Alessandro Marabottini e Vittorio Quercioli, Prato, Farsettiarte, 19 settembre - 20 ottobre 1996, cat. pp. 229, 312, n. 169.
Bibliografia
Isa Morandini, Memorie, Livorno - Firenze, 1946-1947;
Paolo Stefani, Oscar Ghiglia e il suo tempo, Vallecchi, Firenze, 1985, tav. CLVIII;
Margherita D'Ayala Valva, Ghiglia, 5 Continents Editions, Milano, 2005, tav. 32.
Nella figura femminile si riconosce Giovanna Frazzi, ma il visino spiritoso e pungente di alcuni anni prima (fig. 1) ha lasciato posto al volto di una giovane donna, sorpresa dal pittore in un atteggiamento di intima riflessione. La costruzione del quadro è sottilmente studiata. La figura femminile occupa tutta la metà sinistra del quadro, lasciando spazio alla testa del guerriero etrusco. Il profilo pensoso della ragazza spicca delicatamente in ombra contro il gesso luminoso e la bocca di lei sembra quasi accennare un sussurrato colloquio con l'arcaico sorriso della scultura. Dai sottili motivi psicologici, dal gioco calcolatissimo delle ombre e delle luci, dai misurati rapporti fra i vuoti ed i pieni nasce il clima malinconico e sospeso di questo coinvolgente capolavoro.
V.Q.