Olio su tela,
cm. 74x60,5
Restauri.
La scrittrice Luigia Codemo nacque a Treviso nel 1828 in una famiglia di intellettuali, il padre Michelangelo insegnante e la madre Cornelia Sale Mocenigo poetessa e traduttrice. Tra il 1838 e il 1850 viaggiò frequentemente sia in Italia che all’estero, entrando in contatto con importanti letterati tra cui Alessandro Manzoni, Niccolò Tommaseo e Giuseppe Giusti. Nel 1851 si stabilì a Venezia, dove sposò Carlo di Gerstembrandt. Nel 1856 pubblicò il primo romanzo Le memorie d’un contadino, la storia di un giovane contadino trasferitosi a Venezia, in cui traspare l’adesione dell’autrice ai movimenti nazionali d’indipendenza e che le fece riscuotere molti consensi. Seguirono a questo molte opere letterarie tra cui Berta, 1858, La rivoluzione in casa, 1869, Miserie e splendori della povera gente, 1875, I nuovi ricchi, 1876, Partire non morire, 1886. Tra i suoi numerosi scritti si trovano anche testi teatrali, poetici, biografici e critici, tra cui Ippolito Caffi: cenni artistici e biografici, 1866; da segnalare anche la sua traduzione dei poemi omerici.