Il dipinto, in precedenza attribuito alla scuola veneta, è stato restituito ad Antonio Travi detto il Sestri da una indicazione orale di Federico Zeri. In effetti l'impianto scenografico con i ruderi architettonici e la narrazione quasi teatrale della scena pare rimandare a opere quali la Rebecca al pozzo, Genova, Galleria Palazzo Bianco, Pastorale, collezione privata, e in modo calzante alle Lavandaie, collezione privata, in cui il gruppo centrale delle figure con la lavandaia in basso a destra assisa e l'altra chinata, nonchè lo scorcio dei ruderi architettonici, sembrano una citazione parallela a quelli del nostro dipinto. Bibliografia di riferimento: La pittura del '600 a Genova, a cura di Piero Pagano e Maria Clelia Galassi, Repertori Fotografici Longanesi, Milano, 1988, tavv. 568, 569, 572.