Olio su tavola,
cm. 108x76
Il dipinto denota che l'ignoto autore, pur in un'area periferica e ritardata di un secolo e mezzo, deve aver avuto conoscenza di più antiche iconorafie fiamminghe della Vergine col Bambino.
In particolare, nonostante la posizione tipica della Madonna della Tenerezza, con il Bambino che accosta il suo volto a quello della Vergine, il tipo fisiognomico riprende quelli derivati dagli esempi ben più elevati dei seguaci - imitatori tardi di Dierick Bouts, come nella Madonna col Bambino della Collezione J. Böhler di Monaco. Anche l'attenzione naturalistica ai fiori rimanda dunque a una cultura fiamminga, seppure molto tarda.