Olio su tela,
cm. 158x192
Perizia scritta di Giancarlo Sestieri, Roma 13 agosto 2009.
La Veduta di porto, o più specificamente la Scena portuale è stata studiata da Giancarlo Sestieri, che l'assegna al periodo di formazione dell'artista. Si riporta una parte della perizia di Sestieri: "Questa spaziosa e variegata "Scena portuale" - imperniata su un vasto molo, popolato da numerosi personaggi di diversa estrazione sociale, con al centro una statua equestre e delimitato da fortificazioni, situato all'interno di una profonda insenatura marina, animata da alcune imbarcazioni - è ben ricollegabile alla mano del Simonini, in un momento non ancora avanzato della sua carriera. Infatti la sua cifra stilistica, che emerge chiaramente per quanto riguarda la inventiva e l'esecuzione dei parametri paesaggistici, nonché anche del vascello in rada e delle piccole barche con le vele spiegate, risulta invece piuttosto acerba per quanto concerne l'impronta figurativa, a parte il cavaliere con elmo piumato su un destriero rampante del suddetto monumento, che ben si raccorda a figure analoghe in tante sue battaglie. Tuttavia se le figure disposte sulla banchina, soprattutto quelle rappresentate in un metro espositivo ridotto, sono assai distanti dalle sciolte "macchiette" tipiche del Simonini maturo, quelle disposte in primo piano e sulle due barche di destra (vedi in particolare il turco con turbante variopinto che, un piede appoggiato sul bordo, rimira la scena) si raccordano convincentemente a simili personaggi presenti in altre scene portuali del suo repertorio [...] presumibilmente da assegnarsi all'attività iniziale di Francesco, ancora nella diretta del Brescianino, citato dal Guarienti come suo primo maestro".
Bibliografia di riferimento
La pittura nel Veneto. Il Settecento, Milano, 1996, II, pp. 334-344; Paragone, n. 79, maggio 2008, pp. 15-58.