Olio su tela,
cm. 100x137
Lievi restauri.
Questo Capriccio architettonico con l'Arco di Costantino, è un esempio canonico dello stile di Giovanni Paolo Panini nel paesaggio con architetture romane, del quale si conoscono oltre alla presente altre due versioni di dimensioni diverse e con leggere varianti nei dettagli.
Il numero delle tre repliche con varianti e dimensioni diverse, cm. 100x137 la nostra, cm. 121x128, Piacenza, collezione privata (riprodotta in Arisi, 1986, p. 324, n. 187), cm. 156x160, Fototeca Zeri, inv. n. 122314, confermano un uso dello stesso modello da parte del Panini in base alle committenze. Rispetto alle altre due versioni la nostra presenta una maggiore ampiezza sul lato sinistro del paesaggio sì da far vedere la torre e l'edificio interi e non tagliati come nelle altre due.
L'impianto spaziale con l'Arco di Costantino e l'altro rudere disegnati in "prospettiva accidentale" sono un esempio della "grande visione scenografica" dell'autore che sembra "ricomporre il vero" con la disposizione delle figure come in un teatro.
Bibliografia di riferimento:
Ferdinando Arisi, Gian Paolo Panini e i fasti della Roma del '700, Ugo Bozzi Editore, Roma, 1986, p. 324, n. 187;
Archivio fotografico Fondazione Federico Zeri, inv. n. 122314.