Olio su tela,
cm 143,5x100
Opera di notevole importanza iconografica questo dipinto raffigurante Le quattro Virtù che reggono il mondo (Misericordia, Verità, Giustizia, Pace), deriva da un dipinto di Orazio Samacchini particolarmente interessante per indicare il sincretismo tra la religione cattolica e la cultura classica. Dl dipinto, come un "emblema" del riuso di simboli classici da parte dell'iconografia cattolica rinascimentale era conosciuto attraverso un'incisione di Agostino Carracci (1557-1602) nella quale, oltre la data 1579, era riportata la scritta "F.A.HORATII SAMACHINI IN A.F." e sul margine "MISERICORDIA ET VERITAS OB[V]IAVERUNT ET PAX OSCULATAE SUNT". In un'altra tiratura la data è 1580. L'epigrafe è stata tratta dalla Bibbia, David, Salmo, 84.
L'identificazione delle Quattro Virtù è data dai loro attributi: la Misericordia, qui intesa come Carità Romana che nutre col suo latte quattro bambini, la Verità che nuda risplende con il sole sulla fronte e un libro in mano, la Giustizia che regge con la mano destra la bilancia e infine la Pace, alata con un caduceo sollevato con la mano sinistra. Per simbolismo allegorico la Giustizia tiene nella destra anche un fascio con scure e la Pace appunto il caduceo, bastone alato che era però attributo del dio greco Hermes (Mercurio). La Verità tiene poi il piede sulla sfera, globo del mondo. Questa ridondanza di simboli denota dunque una cultura rinascimentale composita, dalla Bibbia all'iconografia classica antica, segno appunto di una complessità allegorica. Del dipinto originale del Samacchini sembra non esista la versione pittorica ma un disegno di sua mano nella collezione dell'Albertina di Vienna che rappresenta il modello originale in tutti i dettagli, dal quale anche la stampa e il nostro dipinto sembrano derivare. Il dipinto quindi è una delle rare testimonianze di un originale forse perduto.
Bibliografia di riferimento: Vera Fortunati Pietrantonio, Pittura Bolognese del '500, volume secondo, Grafis Edizioni, Bologna, 1986 (per la biografia di Orazio Samacchini);
Diane De Grazia, Le stampe dei Carracci: con i disegni, le incisioni, le copie e i dipinti connessi, catalogo critico, Edizioni Alfa, Bologna, 1984, p. 78, nn. 38, 38a (per le stampe e il disegno);
Incisori bolognesi ed emiliani del '600, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, Edizioni Associazione per le Arti «Francesco Francia», Bologna, 1973, n. 143 (per la stampa);
Rudolf Wittkower, Allegory and the Migration of Symbols, Westview Press, Colorado, 1977 (per il complesso problema delle allegorie rinascimentali).